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Epic vs. Apple, sentenza emessa! L’App Store cambierà per sempre?

L’attesa sentenza del caso Epic Games contro Apple è stata emessa pochi minuti fa.
Articolo di Giuseppe Migliorino da Iphone Italia.

Il giudice Yvonne Gonzalez-Rogers ha emesso un’ingiunzione permanente nel caso Epic v. Apple, pronunciandosi contro Apple per quanto riguarda i sistemi di pagamento su App Store.

Il giudice ha infatti stabilito che Apple non può più vietare agli sviluppatori di indirizzare gli utenti a opzioni di pagamento di terze parti. Proprio come successo recentemente in Corea del Sud, anche negli Stati Uniti Apple sarà quindi costretta ad accettare sistemi di pagamento di terze parti per gli acquisti in-app, a meno che la sentenza non venga ribaltata in appello.

La sentenza arriva dopo che Apple ha già annunciato diverse modifiche all’App Store, inclusa la possibilità per gli sviluppatori di applicazioni “Reader” di collegare gli acquisti e gli abbonamenti in-app a un sito Web esterno. Tuttavia, questi cambiamenti da soli non sono sufficienti per soddisfare la nuova sentenza del giudice Rogers:

Apple non può proibire agli sviluppatori di includere nelle loro app e nei loro metadati link esterni o altri inviti all’azione che indirizzano i clienti a meccanismi di acquisto, oltre agli acquisti in-app, e di comunicare con i clienti su queste opzioni tramite punti di contatto accettati volontariamente dai clienti tramite la registrazione dell’account all’interno dell’app.
La sentenza contro le limitazioni di Apple relative agli acquisti in-app non è una sorpresa, poiché più volte il giudice aveva fatto capire il suo orientamento durante il processo. Nella sentenza completa, il giudice Gonzalez-Rogers ha spiegato il suo pensiero sulla questione in modo più dettagliato. In particolare, ha respinto la definizione di entrambe le parti sul mercato “rilevante” quando si parla di app: “Il mercato rilevante in questo riguarda le transazioni di giochi mobili digitali, non i giochi in generale e non i sistemi operativi interni di Apple relativi all’App Store“. In base a tale definizione di mercato, “la corte non può concludere che Apple sia un monopolista ai sensi delle leggi antitrust federali o statali. Tuttavia, il processo ha dimostrato che Apple è impegnata in una condotta anticoncorrenziale ai sensi delle leggi sulla concorrenza della California“.

Il giudice si è pronunciato anche sulla richiesta di danni da parte di Apple per il fatto che Epic ha volutamente violato il contratto dall’App Store, aggirando le sue regole. Per tali motivi, e considerato che Apple non ha commesso alcun illecito eliminando il gioco dallo store, Epic Games dovrà pagare danni per un importo pari al 30% dei 12.167.719 dollari di entrate raccolte da Fortnite grazie agli utenti iOS che hanno pagato direttamente ad Epic tra agosto e ottobre 2020, più il 30% di tali entrate riscosse da novembre 2020 fino alla data della sentenza.

Per anni, Apple ed Epic Games sono stati in disaccordo sul sistema di commissioni e di transazioni nell’App Store, che Apple considera un costo operativo necessario, ma Epic vede come una tassa monopolistica. La lotta è giunta al culmine nell’agosto 2020, quando Epic ha installato un sistema di pagamento alternativo a Fortnite per aggirare le commissioni di transazione dell’App Store. Apple ha risposto rimuovendo Fortnite dallo store, il che ha scatenato un’immediata denuncia legale da parte di Epic.

Il processo successivo è stato tira e molla sul modello di app store e sugli sforzi di Apple per mantenere il controllo dello store su iOS. Questa sentenza mette la parola fine alla diatriba. Per ora.

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